In un panorama musicale sempre più digitalizzato e omologato, dove gli strumenti sono spesso prodotti di consumo chiusi e definitivi, sorge da Torino un’iniziativa che punta a ribaltare completamente il paradigma. Faselunare, realtà già nota per il modulo eurorack VEGA, svela COSMOLAB, non un semplice prodotto ma un intero ecosistema modulare e open-source dedicato alla prototipazione di strumenti musicali e algoritmi di elaborazione del suono. Più che un oggetto, è un invito alla creazione, un laboratorio in forma di kit che mette le tecnologie più avanzate nelle mani di musicisti, maker e educatori, sfidando l’idea stessa di cosa possa essere uno strumento musicale nel ventunesimo secolo. Basato sulla piattaforma Daisy e sviluppato in collaborazione con Alphalab Audio, COSMOLAB si presenta come una risposta concreta alla necessità di uno spazio di sperimentazione libero e accessibile, un tentativo di democratizzare la progettazione dell’hardware audio in un momento di straordinaria fermento creativo. La piattaforma, preannunciata in anteprima allo Soundmit di Torino e in attesa di un crowdfunding a metà ottobre, si propone di essere il mattone fondamentale per costruire la prossima generazione di dispositivi sonori, accelerando il percorso che dal prototipo conduce allo strumento finito.
Il cuore del progetto risiede nella sua filosofia open-source e nella sua architettura modulare. Otto schede intercambiabili – dal nucleo di elaborazione DSP con Daisy Seed alle interfacce audio, CV/gate, MIDI, display e tastiera – offrono un vocabolario tecnico con cui comporre strumenti infinitamente personalizzabili. Non si acquista un sintetizzatore, si acquista la possibilità di costruirne uno, o forse dieci, plasmandoli sulle proprie esigenze artistiche. Questa flessibilità è amplificata da un supporto software altrettanto aperto, che spazia dall’ambiente familiare di Arduino agli editor visuali come PureData e Max/MSP, fino ai linguaggi più avanzati come C++, Rust e Faust, senza trascurare l’integrazione con gli strumenti di coding AI. È questa apertura radicale a definire il carattere profondamente democratico di COSMOLAB, rendendolo uno strumento altrettanto valido per il maker esperto che per il musicista curioso, per il docente universitario che per lo studente alle prime armi. In un settore spesso caratterizzato da segreti industriali e hardware proprietario, la scelta di rilasciare schematiche e firmware liberamente accessibili non è solo una mossa tecnica, ma una dichiarazione di intenti che guarda alla crescita collettiva e alla condivisione della conoscenza. La domanda che Faselunare pone alla comunità non è “ti piace questo prodotto?”, ma “cosa creerai?”; un invito a spingersi oltre i confini del già noto, per immaginare un granular looper, un sequencer touch-sensitive o un sintetizzatore che ancora non esiste.
L’iniziativa si colloca in un momento cruciale, dove l’intersezione tra musica, tecnologia e cultura maker sta ridefinendo i processi creativi. L’eventuale successo della campagna di crowdfunding non segnerebbe solo il lancio di un nuovo prodotto, ma la convalida di un approccio alternativo alla produzione musicale, più artigianale, consapevole e personalizzato. La partecipazione alla prossima Maker Faire di Roma sottolinea questa vocazione comunitaria, posizionando COSMOLAB non come un oggetto da esposizione, ma come un banco di lavoro vivente. Con oltre cinquanta prenotazioni simboliche raccolte in fase di pre-lancio e un prezzo speciale riservato ai primi sostenitori, il progetto dimostra di intercettare un bisogno diffuso. In un’epoca di musica liquida e consumi rapidi, c’è un movimento che va nella direzione opposta, che cerca profondità, controllo e autenticità. COSMOLAB fornisce gli strumenti, letteralmente, per dare forma a questo desiderio, ponendo le basi per un futuro in cui il musicista non sarà solo un esecutore, ma anche l’architetto del proprio suono.
