In un’aula di una scuola di musica, un allievo alle prime armi sogna di salire per la prima volta su un palco. Ha studiato tecniche di mixaggio, conosce la storia della musica dance, ha persino costruito il suo primo setlist. Ma quando si parla di aspetti legali, l’entusiasmo si scontra con un muro di burocrazia che rischia di spegnere quel sogno sul nascere. Il problema ha un nome preciso: la “Licenza dj online” della SIAE, un requisito fondamentale per suonare legalmente in pubblico, che però si rivela un ostacolo quasi insormontabile per chi muove i primi passi. La questione, sollevata dalla Cooperativa Esibirsi con una proposta formale, è tutta in una data: il 31 dicembre. L’abbonamento, infatti, scade sempre in questo giorno, indipendentemente da quando viene acquistato. Immaginate un giovane dj a cui si presenta l’occasione di esibirsi a settembre, forse al saggio finale della scuola o in una piccola serata locale. Per essere in regola, dovrebbe pagare l’intera quota annuale, che coprirà solo fino a dicembre. Un costo proibitivo per un periodo di attività così breve, che spesso convince a rinunciare o, peggio, a rischiare di suonare senza licenza.

È un paradosso che una scuola di musica, luogo di formazione e di crescita, si trovi a dover spiegare ai suoi allievi più promettenti che le regole, pensate per tutelarli, finiscono invece per escluderli. La proposta di introdurre un abbonamento mensile non è quindi una semplice richiesta di settore, ma un appello al buon senso per il futuro della professione. Permetterebbe a un neofita di pagare solo per i mesi in cui è effettivamente attivo, magari durante l’estate o in concomitanza con eventi specifici, regolarizzando la sua posizione senza un esborso eccessivo. Sarebbe un segnale forte, un modo per dire che il mondo della musica sa accogliere i nuovi talenti, invece di metterli alla prova con barriere economiche ingiuste. Per un insegnante, vedere un proprio studente bloccato non dalla mancanza di skill, ma da una norma rigida, è una sconfitta per tutto il sistema. Formare un artista significa anche guidarlo nel mondo del lavoro, e un mondo del lavoro che ti chiude la porta in faccia per un tecnicismo è un mondo che non guarda al futuro. Implementare una soluzione flessibile sarebbe un atto dovuto, un investimento per avere domani una scena musicale più ricca, legale e vibrante, dove il talento, e non il portafoglio, diventi l’unico vero biglietto da visita.
Info https://esibirsi.it/coop-esibirsi-propone-modifica-licenza-dj-online/
